Per ragioni che presto spiegherò, il patrimonio di valori dell'esperienza socialista italiana è l'unico dal quale possa essere tratto qualche elemento utile per lo scontro politico odierno.
È quindi una pena doppia constatare il grado di marcescenza a cui sono giunti gli attuali socialisti italiani, guidatio da un amico di Incalza. Nulla di inaspettato, ovvio, ma leggere cose come queste lascia comunque abbastanza desolati:
Segreteria Psi: Il partito al lavoro per la formazione di un Polo riformista antagonista alla "Coalizione sociale" di Landini
(dal sito ufficiale del PSI)
In Italia gli unici che finora avevano perseguito l'antagonismo rispetto ai sindacati erano stati Mussolini e Berluconi (ironia della storia, entrambi per nulla estranei all'esperienza socialista).
Oggi, il PSI vede come primo avversario la FIOM di Landini. Se si ha coscienza di quello che è stato il passato di entrambe le organizzazioni, un certo spaesamento lo si vive, nonostante tutto.
Spaesamento che aumenta quando si riflette sul fatto che, oggi, se qualcosa di simile ad un "fenomeno socialista" può nascere, è solo nell'alveo di quella coalizione sociale.