DEMOLIAMO LUOGHI COMUNI

sabato 4 aprile 2015

Ancora sulla Coalizione Sociale

Scrivevamo qualche giorno fa:

solo il tempo ci dirà se ciò che il segretario della FIOM immagina sia davvero una cosa seria, o una boutade televisiva. Certo, se è una cosa seria prima o poi verranno al pettine certi nodi: come quello della permanenza della stessa FIOM in quello che è, a tutti gli effetti, un elemento del sistema come la CGIL. 

Nella prima parte dell'articolo, come i 15 lettori ricorderanno, spiegavo quel che intendevo come condizione affinché l'iniziativa potesse dirsi seria: e ho denominato tale processo come programma di governo. Se invece l'intera operazione si rivelasse l'anticamera di una "cosa" elettorale per i fuoriusciti dal PD, il giudizio non potrebbe che essere impietoso:

lanciare nell'agone politico un cartello elettorale senza aver prima elaborato un progrmma di governo, compiere un'operazione di ricerca del potere per il potere: questo sarebbe, invece, un modo di mettere il carro davanti ai buoi, ed in definitiva di suicidarsi.

Chi scrive è un semplice spettatore privo di certezze, non in grado di prevedere quale piega prenderanno gli eventi. Questo è un carattere che mi distingue dall'amico Fabrizio Tringali, il quale invece ha già capito tutto:


Fabrizio si dice certo che l'intera operazione serva soltanto a

preparare il terreno alla nascita della "Syriza" italiana, cioè il partito di Cofferati*, l'ennesimo agglomerato di ceto politico sinistroide e maleodorante, recuperato dai cassonetti della spazzatura, ove è stato destinato dall'elettorato.

Cioè a costruire un cartello elettorale senza programma di governo; ciò che ho definito un'operazione di potere per il potere, priva di senso e di possibilità di vittoria. Una tale eventualità è senz'altro nell'ordine delle cose, e bene fa Fabrizio a metterci in guardia. Ma farebbe cosa ancora migliore se ci spiegasse perché. Ed è proprio questo, a prima vista, il principale difetto del suo articolo. Fabrizio fa un'affermazione, ma non la  giustifica:

infatti, basta provare a capire meglio le reali intenzioni di Landini, per accorgersi che la "coalizione sociale" è l'ennesima trovata utile a rivestire con uno slogan ciò che il sindacato al quale anche io sono iscritto offre davvero nel panorama politico italiano: il nulla assoluto.

Anch'io mi sono sforzato di capire, mi sono proprio concentrato, ma non ci sono riuscito. Mi aiuterebbe avere dei dati oggettivi. L'articolo ne offre?
Ripercorriamolo. In primo luogo, viene presentato "l'argomento delle TV":

Chiunque conosca un minimo gli intrecci fra media e potere, può facilmente intuire quanto possa essere davvero "rivoluzionaria" una proposta politica strombazzata su tutte le TV nazionali.

Questo però non può essere un argomento. Sarebbe come dire che l'idea di uscire dall'euro non è un'idea dirompente perchè viene ripetuta da leader politici (Meloni e Salvini) che presidiano le TV in una misura che Landini può solo sognare. D'altro canto, nessuno afferma che l'iniziativa di Landini possa e debba essere "rivoluzionaria". Appare molto più come keynesiana e socialdemocratica. E per ora, in Italia, per essere keynesiani e socialdemocratici non occorre rimanere nella clandestinità. 

Fabrizio prosegue:

Ovviamente la proposta di Landini ha scatenato un entusiasmo pari a zero.

"Ovviamente" perché? E fra chi non ha suscitato entusiasmo?

Dirigenti davvero interessati al bene dei lavoratori la cestinerebbero immediatamente.

Può essere vero, ma perché?

L'articolo prosegue con una breve carrellata delle malefatte dei sindacati italiani, fino ad oggi. Tutte critiche che, almeno a parole, incontrano il favore dello stesso Landini; ma si tratta di critiche fuori bersaglio, perché non giustificano un pronostico come quello fatto proprio dall'autore. 
A un certo punto apprendiamo che 

Il sindacato ha perso ogni capacità di lotta. E' riuscito a combattere solo le battaglie che le forze dominanti gli hanno voluto lasciar vincere, come quella sull'articolo 18 del 2002

Tutto abbastanza condivisibile, anche se non si capisce quale possa essere il criterio per distinguere tra le vittorie "vere" del sindacato e le vittorie "che gli lasciano vincere". Ma è proprio la perduta capacità di lotta che Landini pone alla base della propria iniziativa, indicando in questa uno strumento per recuperarla. Può darsi che si tratti di un'idea sbagliata, ma bisognerebbe spiegare perché. 

Si arriva così alla conclusione:

La coalizione sociale di Landini merita il giudizio che il ragioner Fantozzi riservava alla Corazzata Potemkin. Ed anzi, questo giudizio pare addirittura troppo generoso. La Corazzata di Landini è già naufragata.

Il difetto di articoli di questo genere è che sono inappellabili e incriticabili. Come potrebbe essere criticato un discorso che contiene solo asserzioni apodittiche?
Sono certo che Fabrizio ci darà presto modo di criticarlo, spiegando finalmente perché quella che ho indicato come uno dei possibili esiti della erigenda coalizione sociale sia invece uno sbocco certo e inevitabile.





*Chi conosca un minimo gli intrecci fra media e potere, sa che spesso i giornali italiani inventano le notizie, o le manipolano quanto basta per inquinare le acque. Ecco un caso clamoroso. Anche Landini è stato vittima dello stesso scherzo. Basti confrontare il testo dell'articolo con quello dell'intervista.