DEMOLIAMO LUOGHI COMUNI

domenica 29 marzo 2015

Informarsi prima di parlare?

Un sito che frequento è Sinistra in Rete, che a volte pubblica cose interessanti. Tutto sommato, però, il sito si adegua a molti luoghi comuni della sinistra "antisistema". Ultimamente presso quel mondo va di moda cercare di diffamare Tsipras e Varoufakis. Ecco un buon esempio. L'autore non prova alcun imbarazzo nel definire il governo Tsipras come un esecutivo di traditori del popolo greco. Per evitare il tradimento, quel governo dovrebbe puntare sulla solidarietà tra lavoratori greci e lavoratori tedeschi...uscendo dall'euro. Chi può capisca.
Queste opinioni sono pienamente legittime, e anche utili, in quanto documentano la frustrazione dell'antisistema nostrano nel constatare che la propria linea politica non porta alcun risultato, mentre una linea politica razionale, come quella di SYRIZA, qualche segno lo lascia.
Mi permetto di formulare un suggerimento per chi, come Giulio Palermo, ritiene doveroso diffamare il governo greco: informarsi un pochino sui dati. Altrimenti si rischia di apparire poco credibili.
Questo autore, in particolare, ha disseminato il suo scritto di riferimento al "debito greco verso le banche tedesche". Le banche tedesche vengono citate più di una volta. Basta questo dettaglio per dedurre la scarsa comprensione del nostro amico dell'intera vicenda di cui scrive.
Come è noto ai più, l'intera crisi del debito pubblico greco (dal 2010) ad oggi può essere riassunta come un colossale spostamente di risorse dai contribuenti europei alle banche europee (in particolare francesi e tedesche) via Grecia: gli Stati europei (più la BCE e il FMI) hanno dato ai precedenti governi greci i soldi con i quali rimborsare i debiti contratti verso le banche; a garanzia di questo credito hanno preteso le politiche di austerità. Quindi oggi i crediti delle banche europee verso la Grecia sono piuttosto irrisori; il grosso del debito è verso gli Stati. La liberazione delle banche europee, specie quelle tedesche, dal rischio dell'insolvenza greca, e il conseguente accollo di quel rischio da parte dei contribuenti europei, è il vero cuore della crisi dell'euro. Chi vuole una spiegazione migliore sullo stato dell'arte, legga qui e qui.
A Giulio Palermo, pertanto, è sfuggito l'essenziale di quanto avvenuto negli ultimi anni. Egli crede ancora che siamo nel 2011, e che i debiti della Grecia siano verso le banche.
Gli dò un consiglio: si informi prima di scrivere, e avrà ancora più successo nella suo opera di diffamazione.